C’è una regione in Italia, la regione Campania, che purtroppo è assurta negli ultimi anni, troppe volte, agli onori (anche internazionali) della cronaca per aver “cronicizzato” il problema della gestione dei rifiuti.
C’è una direttiva Europea, la 2004/35/CE che attua il principio “chi inquina paga”, che nello specifico regolamenta anche i danni da contaminazione dei terreni, la cui riparazione resta in capo a colui che ha causato l’inquinamento.
Ce’ un Decreto Legislativo in Italia, il 152/2006 “Testo Unico Ambientale”, che tra le altre, prevede che nel caso in cui non sia stato individuato il colpevole dell’inquinamento, è alle amministrazioni l’obbligo di procedere, ai sensi dell’art. 250 del D. Lgs. 152/2006. In particolare, Se il responsabile non sia individuabile e/o non provveda il proprietario del sito né altro soggetto interessato, gli interventi che risultassero necessari sono adottati, ai sensi del combinato disposto degli artt. 244 e 250, dall’ufficio del comune territorialmente competente e, in mancanza, dalla regione.
C’e’ un Comune in Campania, nella Provincia di Caserta, Bellona, sul cui territorio insiste uno stabilimento nato dopo gli anni 2000 che doveva essere operativo per la raccolta differenziata dei rifiuti. Si chiamava ILSIDE, successivamente passata alla Jacorossi S.p.A, ed oggi ad una societa’ denominata Gardenia con sede in Lussemburgo i cui nominativi dei proprietari non sono accessibili.
L’Ilside, che ha stoccato negli anni rifiuti di diverso genere, da gomma, plastica, amianto sino a rifiuti ospedalieri, e’ stata soggetta ad un primo incendio nel 2012 ed un altro, rovinoso, lo scorso luglio 2017.
Ad oggi, dopo circa 8 mesi da questo ultimo evento dove dei residui di combustione altamente tossici, sono stati “inalati dalla popolazione, si sono depositati sui terreni coltivati e nelle acque superficiali e profonde, gli enti locali preposti ad attivare le operazioni di bonifica, (con termini ampiamente decorsi) sono ancora lontane dal risolvere questa grave minaccia per la salute dei cittadini e l’ecosistema.
Lo stato dei luoghi vede uno stabilimento nel quale giacciono sul suolo residui combusti di rifiuti (degli incendi del 2012 e 2017) ricoperti da cumuli di terreno, che durante gli eventi di pioggia lasciano ancora esalare i residui di combustione.
Ci sono un gruppo di cittadini, che hanno provato a far valere i propri diritti chiedendo alle istituzioni di intervenire, che ad oggi, non solo sono rimasti inascoltati, ma addirittura alcuni di loro anche denunciati per una presunta interruzione di pubblico servizio avvenuta negli uffici comunali, che in realtà non avrebbe mai avuto luogo.
Essere ingegnere oggi, significa non solo tutelare l’ambiente applicando i criteri di sostenibilità ambientale, ma anche quelli di sostenibilità sociale; per questa ragione non possiamo restare silenziosi di fronte ad una simile ingiustizia.
Tutto ciò accade in Europa, Italia, Campania, Provincia di Caserta, Comune di Bellona, nell’anno del “Signore” 2018.