Torno a parlare del progetto che ho contribuito a realizzare in Togo lo scorso agosto, per condividere alcuni inaspettati “sviluppi” che questa esperienza ha avuto e continua ad avere. Al mio ritorno, nell’aggiornare e ringraziare tutti quelli che hanno sostenuto il progetto (inviando a mezzo mail il link del mio sito a tutti gli indirizzi della mia mailing list), ho ricevuto una mail dall’ing. Paola Morgese, Manager della Commissione Ambiente e Sostenibilità Ambientale dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli.
Paola venuta a conoscenza del progetto che ho contribuito a realizzare in Africa, mi ha invitato ad intervenire ad un incontro tenutosi il 14 settembre scorso presso la sede dell’ordine degli Ingegneri di Napoli.
Il mio intervento, ha avuto l’obiettivo di comunicare ai membri della commissione, l’esperienza vissuta in una regione del mondo dove le tematiche della sostenibilità economica e sociale predominano su quelle della sostenibilità ambientale. Nel corso dell’intervento ho richiamato gli otto MDG (Millennium Development Goals). Il 2010 segna infatti il decimo anno dalla firma della Dichiarazione del Millennio avvenuta a New York nel 2000 in occasione del Millennium Summit, quando i capi di stato e di governo di tutti i paesi membri delle Nazioni Unite (191) si impegnarono a sconfiggere la povertà estrema nel mondo. Per farlo definirono otto obiettivi concreti, gli 8 Obiettivi del Millennio da raggiungere entro il 2015. Dopo dieci anni dalla firma della Dichiarazione e nonostante ci siano stati miglioramenti concreti in alcuni paesi, nell’insieme non si è ancora arrivati al risultato sperato (al di la delle cifre o dei valori dei parametri utilizzati per “misurare” il raggiungimento degli obiettivi). A peggiorare ulteriormente le cose, gli effetti dell’attuale crisi alimentare, climatica, energetica ed economica, che hanno causato un passo ancora più inaccettabile ai miglioramenti della vita dei più poveri. A questo ritmo, alcuni degli otto Obiettivi potrebbero non essere raggiunti in alcuni paesi del mondo. Quelli più a rischio sono i Paesi Meno Sviluppati, quelli senza sbocchi sul mare ed i piccoli stati insulari in Via di Sviluppo.A 10 anni dalla firma, proprio in questi giorni, (dal 20 al 22 settembre), si terrà a New York un altro summit, questa volta per fare il punto sui progressi compiuti fino ad oggi e per rilanciare nuovi piani di azione che permettano di accelerare il processo assicurando il raggiungimento degli Obiettivi entro la data prefissata.
La commissione ambiente dell’ordine degli Ingegneri di Napoli, nel chiedermi di condividere l’esperienza vissuta, ha dimostrato di avere lo sguardo puntato “oltre” le tematiche di cui ordinariamente ci occupiamo nello svolgimento dell’attività professionale. Questa consapevolezza, che mi ha fatto accettare il loro l’invito con grande slancio e semplicità, ha dato un ulteriore senso al mio viaggio; il Togo non è mai stata solo un ‘esperienza personale, ma averla condivisa con i miei colleghi l’ha resa ancora di più un’esperienza professionale. A loro ho ricordato che mancano solo 5 anni al raggiungimento di obiettivi importanti e che come categoria professionale possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo per migliorare la vita nei paesi in via di sviluppo, non solo come volontari, ma puntando a lavorare insieme, traendo anche il giusto profitto (usare i fondi stanziati dagli organi pubblici preposti, favorire gli investimenti dei privati operanti in alcuni settori in questi paesi, etc…). Per far ciò non occorre che ognuno di noi cambi il proprio lavoro, ma solo che il nostro lavoro possa cambiare le cose.
Concludo allegando la presentazione che ho utilizzato durante il mio intervento, un promemoria volutamente semplice per comunicare il progetto a tutti, lasciando da parte gli aspetti tecnici di quanto ho contribuito a costruire, sottolineando invece quelli umani e professionali che questa esperienza ha “costruito” dentro di me.
Sintesi dell’intervento all’ Ordine Ingegneri di Napoli (Power Point versione 07)
Sintesi dell’intervento all’ Ordine Ingegneri di Napoli (Power Point versione 97-03)
Un ringraziamento personale a Paola Morgese, per aver puntato lo sguardo “oltre”.
ing. Luca Palmiero.