Ancora l’accento sulla sostenibilità degli edifici, in Italia in questo momento le leggi che obbligano a progettare un edificio “sostenibile”, sono appena in uno stato embrionale.
Tralasciando la situazione degli altri paesi dell’unione che invece sono “avanti” dal punto di vista legislativo in tema di edilizia sostenibile, intendo mettere in evidenza l’ottimo esempio della Regione toscana. Infatti la pubblicazione delle “linee guida per l’edilizia sostenibile in Toscana”,approvate dalla Giunta Regionale, hanno segnato il primo passo sul terreno della bioedilizia.
Le 38 schede che le compongono offrono uno strumento oggettivo di valutazione, a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche, per verificare la qualità energetica e ambientale degli edifici in Toscana. Tra i parametri utilizzati ci sono l’assenza di sostanze inquinanti, l’illuminazione naturale, l’isolamento acustico, il riutilizzo delle acque piovane, i materiali usati per la costruzione e i consumi energetici.
La vera novità di queste linee guida, sta nel fatto che ormai sono diventate un parametro cui riferirsi per valutare la sostenibilità di molti progetti di opere pubbliche. Infatti, sono moltissime ormai le amministrazioni locali che nel bandire una gara di progettazione o un concorso di idee (ai vari livelli di progettazione, preliminare definitiva o esecutiva), specificano nel bando che una aliquota del punteggio finale sarà assegnato sulla base della rispondenza del progetto alle linee guida e dunque alla “sostenibilità dell’opera progettata”.
Tale scelta operata dalle pubbliche amministrazioni ha il duplice obiettivo di promuovere la sostenibilità
degli edifici pubblici e contemporaneamente, obbligare i tecnici progettisti ad avvicinarsi a questo settore,
creando in tal modo una conoscenza che inevitabilmente il progettista spenderà anche in altre progettazioni.
…la Regione Toscana sostiene la sostenibilità, noi.. li sosteniamo.