I rifiuti inerti da costruzione e demolizione, fino ad oggi hanno rappresentato per le imprese del settore edile, solo un costo da sostenere per il loro smaltimento a discarica autorizzata. Essi invece possono essere riutilizzati in edilizia, per esempio, nella preparazione di sottofondi stradali o come “riempimenti”. Ovviamente per tali impieghi è necessario che il “rifiuto” sia opportunamente trattato in appositi impianti, al fine di assegnargli una granulometria idonea all’uso.
Da un articolo pubblicato da edilportale si evincono una serie di informazioni interessanti relative la normativa in materia e le stime in termini di produzione in Italia.
Abbattere gli oneri di discarica, rivolgendosi al più vicino impianto di trattamento , può rivelarsi per un imprenditore impegnato in una lavorazione nella quale vi è la produzione di rifiuto da C&D, una scelta economica vantaggiosa. Evidenziamo che nel caso di grosse demolizioni si può valutare anche un impianto di trattamento mobile (cioè da porre in opera in cantiere), il quale abbatte sensibilmente gli oneri di trasporto del rifiuto.
Provare a confrontare gli oneri da sostenere, conferendo il rifiuto ad un impianto di trattamento piuttosto che a discarica autorizzata può essere l’unico modo per convincersi della convenienza. E’ necessario conoscere la normativa vigente in materia al fine di essere a conoscenza di tutti gli adempimenti necessari.
Un tecnico che intende operare in un ottica di sostenibilità, può proporre alle imprese di smaltire i rifiuti provenienti da C&D in questo modo, perseguendo un vantaggio economico e una riduzione dei rifiuti destinati a discarica. Anche così si tutela l’ambiente.
1 commento
NonSoloZapatero · Aprile 1, 2008 alle 11:39 pm
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