All’indomani degli eventi tragici dell’abruzzo nel 2009, il governo accelero’ in maniera impressionante l’entrata in vigore delle (allora solo redatte e non adottate) Norme Tecniche sulle Costruzioni, al secolo, NTC 08. Come sempre, a dominare una scelta tecnica cosi’ importante, fu’ l’onda emotiva di quei giorni e non invece un progetto lungimirante e ragionato di respiro Europeo.
Si, perche’ le NTC 08, seppur ” in buona sostanza”, contenenti esattamente quanto previsto dagli eurocodici sulla progettazione strutturale, differiscono in diversi punti da essi, realizzando di fatto due diversi codici di calcolo strutturale.
Oltre la sostanziale uguaglianza dei contenuti, al capitolo 12 la NTC prevede espressamente che per quanto non specificato direttamente in esse, ci si riferisce alle indicazioni riportate negli Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle appendici nazionali . In sostanza le NTC, si riferivano agli eurocodici per i cosiddetti “vuoti normativi”.
Detti “vuoti”, sono stati totalmente colmati, con la pubblicazione del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 31 luglio 2012, recante approvazione delle Appendici Nazionali per l’applicazione degli Eurocodici, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 marzo 2013, nel supplemento ordinario n. 21, GURI 27.03.13, sup.ordinario n. 21. Il decreto pubblicava I 58 allegati (Annex) degli eurocodici, che venivano demandati ai singoli stati membri, al fine di tener conto delle diversita’ territoriali, climatiche, costruttive, orografiche, sismiche etc (esempio coefficienti di amplificazione del carico da vento, da neve, etc). Detto decreto, normava finalmente le strutture in alluminio (a quella data senza una normativa tecnica vigente), rendendo applicabile la UNI EN 1999-1-1:2009 Progettazione delle strutture in alluminio – Regole generali e regole per gli edifici, gli Annessi Nazionali introdurranno il coefficiente parziale del carico in γM1 = 1.15 per gli elementi in alluminio.
Insomma, solo noi, Spagna e Grecia, continuiamo ad avere una norma “diversa” senza aver recepito appieno le norme Europee, continuando a viaggiare su un binario, che seppur terribilmente somigliante, e’ comunque a “scartamento diverso”, impedendoci di utilizzare lo stesso linguaggio di progettazione Europeo, con buona pace del mercato unico che ci si auspicava con l’Unione.
Ovviamente, tutti quanti beneficiano di questa “autoesclusione” che li pone in una posizione di predominanza sul mercato professionale perche’ esposti ad una “ridotta” concorrenza d’oltralpe (non ne faccio un elenco per non includere erroneamente tanti che invece ne sono danneggiati e non escludere tanti che invece ne sono avvantaggiati), sentitamente Ringraziano.
Per la redazione di questo post sono stati consultate le seguenti fonti:
http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/AbFLSQnK/0
http://www.unicmi.it/notizie/ultime/eurocodici.html