La sicurezza nei luoghi di lavoro, e’ anche, la bonifica di questi da ordigni esplosivi e residuati e bellici.
Nel titolo, l’accento sulla “e” è stato volutamente messo tra parentesi, per sottolineare che ad oggi, in Italia, l’attività di bonifica da Ordigni Bellici, non è obbligatoria in termini di sicurezza dei lavoratori.
Infatti la 626/94 prima, ed il D.Lgs 81/08 poi, non hanno mai obbligato i datori di lavoro che operano in siti che potrebbero essere contaminati (cantieri temporanei o mobili), ad accertarsi della presenza nel sottosuolo di ordigni inesplosi risalenti al I o al II conflitto bellico.
Invece, i fatti di cronaca ci hanno dimostrato che a volte si è sfiorata la tragedia solo per un soffio; è il caso della realizzazione di molte opere, pubbliche e private, che prevedevano importanti attività di scavo, dove, operai addetti alle lavorazioni hanno rinvenuto ordigni inesplosi. L’attivazione di questi ordigni avrebbe potuto avere conseguenze gravissime per la vita non solo degli addetti allo scavo ma di tutti i lavoratori presenti in cantiere.
Senza contare i rischi per la pubblica incolumità, ed i costi sostentuti dalla collettività per procedere ad horas alle attività di disinnesco o (quando possibile) di brillamento. Costi, costituti non solo da quelli sostenuti dagli artificieri dei reparti competenti, ma anche (e talvolta soprattutto) dall’interruzione di servizi pubblici e privati (strade, ferrovie, attività commerciali etc.) e l’evacuazione di intere aree, spesso densamente abitate. Costi altissimi in alcuni casi.
Alla luce di questi episodi registrati dalla cronaca negli ultimi anni, crediamo sia necessario integrare la vigente normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, normando le attività di Bonifica da Ordigni Bellici nei cantieri temporanei e mobili, in base a dei criteri condivisi anche dai reparti militari competenti, (tipologia di opere realizzate, profondità ed estensione degli scavi, area geografica in cui ricade il cantiere, etc).
In risposta agli scettici sufficientisti in materia di B.O.B., rispondiamo che ad oggi i siti contaminati in Italia sono ancora tantissimi, ed altrettanti gli ordigni attivi; una norma in tal senso (sicuramente di non semplice elaborazione) quantomeno obbligherebbe tutti i datori di lavoro ad una valutazione preventiva in termini di presenza di ordigni bellici nel sottosuolo del cantiere.
Una vera BOMBA in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
4 commenti
Giovanni Lafirenze · Novembre 13, 2009 alle 5:45 pm
Condivido ogni parola…!!!!
Giovanni Lafirenze · Dicembre 3, 2009 alle 8:48 am
Rinvenuta a Marghera (VE) una bomba d’aereo di nazionalità americana (500 lb), nei pressi del Parco Scientifico Tecnologico (Vega). L’ Immobiliare Complessi Srl Centro Parisi con sede a Venezia è l’impresa incaricata per la costruzione di nuove strutture, ma prima di procedere nei lavori, delega la ditta Mario Biotto di Camponogara (VE) specializzata in bonifiche belliche. Il rinvenimento è stato segnalato ai Carabinieri di zona.
BONIFICA DA ORDIGNI BELLICI E(') SICUREZZA DEI LAVORATORI | Ambiente Ingegnere · Novembre 21, 2009 alle 10:47 am
[…] invertendo solo l’ordine delle parole nel titolo. Rispetto a quello dell’ultimo post pubblicato (SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E(’) BONIFICA DA ORDIGNI BELLICI), questa volta al primo […]
Valutazione del rischio da ritrovamento ordigni bellici. La legge 1 ottobre n. 177 del 2012. | Ambiente Ingegnere · Ottobre 30, 2012 alle 12:44 am
[…] che il mio post ebbe diversi commenti non solo dagli addetti ai lavori, ma anche da diversi colleghi. Tutti gli […]